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29. 04. 2024 20:23

San Siro, rispunta il vincolo contro l’abbattimento. Sgarbi: «Conferme per le mie riserve»

Mentre prosegue il conto alla rovescia in vista del derby di Champions

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Mentre prosegue il conto alla rovescia in vista del derby di Champions, si torna a parlare del futuro di San Siro. In particolare lo ha fatto Vittorio Sgarbi, che continua a battersi per evitare l’abbattimento dello storico impianto che è stato per decenni la casa di Inter e Milan e presto potrebbe non esserlo più.

San Siro le parole di Sgarbi

«Emanuela Carpani, sovrintendente alle Belle arti di Milano, riguardo la situazione dello stadio di San Siro non potrà che confermare le riserve che io ho in più occasioni indicato – ha spiegato a Calcio e Finanza -. Sono felice della soluzione ricercata tra le parti. Mi sembra utile ricordare che la sovrintendente Carpani rappresenta il ministero della Cultura e non il Comune di Milano. Intendo dire che è necessario salvare valori condivisi, ma non trovare soluzioni di mediazione. Auguro al Comune di Milano di trovare la risposta giusta».

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

San Siro, la telenovela

Nei giorni scorsi era già andata in scena l’Ennesima puntata della telenovela sul nuovo San Siro. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ricevuto da Inter e Milan, una nota congiunta con cui i due club chiedono «di prorogare i termini per la revisione del Dossier di progetto» sul nuovo stadio e «di fare chiarezza su eventuali vincoli sullo stadio esistente e sulla ventilata ipotesi di referendum cittadino». Lo ha reso noto in un comunicato in cui ricorda che a metà aprile, concluso il percorso del dibattito Pubblico, il Comune aveva richiesto a Milan e Inter un aggiornamento del piano economico finanziario relativo al progetto del nuovo stadio.

Nuovo San Siro, il sindaco sta con Inter e Milan

«Io non posso che comprendere in pieno le loro ragioni – ha aggiunto Sala -. La richiesta di indizione di un referendum per il mantenimento di San Siro, non previsto dal progetto, è stata respinta in prima battuta dal Collegio dei Garanti, nominato dal Consiglio Comunale, ma poi rimessa in discussione dal Tar; ora si attende un nuovo pronunciamento da parte del Collegio stesso».

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