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05. 05. 2024 23:07

Milano si allaga per un acquazzone estivo, ma il problema sono i taxi, le auto e i monopattini

Le mille sfaccettature di una città in perenne lite con la mobilità

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Milano, si sa, è da sempre considerata la città italiana più europea. Ma Milano è anche quella città che prova a cambiare e a modellarsi in base alle necessità del momento. Ma la Milano del futuro, quella della mobilità per intenderci, è una città che ci offre il collegamento con l’aeroporto di Linate in soli dodici minuti di metropolitana ma anche che si allaga dopo un acquazzone estivo, neanche fosse una novella Venezia che soccombe di fronte a trenta centimetri di acqua. Ma per qualcuno i problemi sono da riscontrarsi nella scarsa disponibilità di taxi, nel non voler far entrare le auto all’interno della cerchia cittadina e nel voler limitare l’utilizzo dei monopattini. Come si evince dall’elenco, viene coinvolta un po’ tutta la sfera politica e non solo quella che, attualmente, gestisce la città.

Le mille sfaccettature di Milano, città sempre in lite con la mobilità

Non si capisce perché una città come Milano debba sempre essere in lite con la mobilità. Possibile che debba essere sempre tutto o bianco o nero? Possibile che non si possa permettere, ad esempio, l’ingresso in città senza alcun tipo di pagamento per alcune giornate o alcuni categorie di vetture? Che dire dei residenti in area B area C, costretti o a cambiare la vettura se vecchia e inquinante o ad installare la famosa scatoletta nera (il Move In) per tenere tracciata la propria movimentazione all’interno della sfera cittadina. Fermo restando che su quest’ultimo punto si potrebbe anche discutere di una eventuale violazione della privacy, non avrebbe più senso analizzare le situazioni una ad una? Mettere una regola comune e poi, in base alle necessità del singolo e alle sue possibilità economiche, trovare una situazione e una soluzione che possa andar bene per tutti? È forse chiedere troppo?

Taxi a Milano, foto Unsplash
Taxi a Milano, foto Unsplash

La questione taxi a Milano

Sulla città incombe come un macigno la questione taxi, che sembra essere divenuta l’artefice massima di tutti i mali della mobilità cittadina in questo momento. Che fine faranno queste paventate mille licenze per i taxi a Milano chiamate e volute a gran voce dal sindaco Beppe Sala? Fermo restando che ci troviamo in una città che ha deciso di sposare una mobilità a massimo 30 km/h, che probabilmente costringerà ad un maggiore traffico i cittadini qualora dovessero esserci più vetture sulla pavimentazione stradale cittadina. Ha senso tutto questo? Ce lo dirà solo il futuro… per il momento aspettiamo il parere di Regione Lombardia, che è l’ente competente per le licenze dei taxi. A molti nuove licenze suona molto come rischio saturazione del mercato, di certo l’importante sarà evitare di prendere decisioni affrettate. Che di norma si rivelano sempre (o quasi) sbagliate.

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