Archiviato il 2022, è tempo di concentrarsi alle elezioni regionali Lombardia 2023. Un appuntamento importante per la regione locomotiva del Paese chiamata alla urne dopo cinque anni: il 4 marzo 2018 Attilio Fontana sconfisse nettamente Giorgio Gori. Stavolta si voterà il 12-13 febbraio 2023: non è previsto il ballottaggio, chi prende un voto in più è eletto Presidente. I lombardi eleggeranno 79 consiglieri regionali tramite legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza. E’ ammesso il voto disgiunto.
Elezioni regionali Lombardia 2023: i candidati
Sono tre i candidati che hanno possibilità di vincere alle prossime elezioni regionali Lombardia 2023. Partiamo da chi si ricandida, ovvero l’attuale governatore Attilio Fontana. Dopo alcuni tentennamenti, il centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia) ha deciso di riproporre la figura dell’ex Sindaco di Varese come candidato Presidente. Un percorso di avvicinamento travagliato, dato che l’ex vicepresidente chiamata in corsa Letizia Moratti si è dimessa pochi mesi fa per correre da sola. La sua proposta ha trovato sponda nel Terzo Polo (Italia Viva e Azione) per una candidatura alternativa ai due grandi schieramenti opposti.
A sinistra è stato trovato l’accordo fra Pd e M5s: Pierfrancesco Majorino, europarlamentare ed ex assessore a Milano, è il candidato che è riuscito a mettere insieme i due schieramenti insieme a +Europa, Verdi e Sinistra Italiana.
Elezioni regionali Lombardia 2023: cosa dicono i sondaggi
Chi è il favorito? I sondaggi raccontano di una partita aperta, ma solo sulla carta. L’attuale governatore Attilio Fontana raccoglie il 45% dei consensi, prendendosi la maggioranza in consiglio regionale. Dietro di lui, Pierfrancesco Majorino si ferma al 30% dei voti, insufficienti anche solo per competere con il centrodestra. Terza posizione per Letizia Moratti con il 13% dei consensi.
Una partita aperta solamente se – ma ormai i giochi sembrano fatti – Majorino e Moratti unissero le candidature in un solo ticket per la presidenza: un’ipotesi attualmente inverosimile, ma mai dire mai nella politica contemporanea.
