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29. 04. 2024 21:27

Via Torino: storia dello “struscio” che parte dal Medioevo

La via che si snoda da piazza del Duomo al Carrobbio affonda le radici della sua vocazione commerciale al periodo medievale. Da ammirare le sue chiese e i suoi palazzi appartenenti a epoche storico-architettoniche differenti

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Via Torino è una delle più antiche vie di Milano (ma il suo nome attuale risale al 1859), la sua tradizione commerciale, che ancora oggi vede alternarsi un negozio dopo l’altro con in mezzo lo sferragliare dei tram e il passaggio delle auto, risale al Medioevo. A ricordarne il passato medievale e rinascimentale, chiese antiche e residenze aristocratiche. Delle botteghe artigiane e dei laboratori che vi sono sorti nei secoli rimangono alcune tracce nelle vie adiacenti. Partendo da piazza del Duomo, al civico 3 di via Spadari, Casa Ferrario è invece un esempio di stile liberty. Caratterizzata dalle bellissime balconate in ferro, fu costruita tra il 1902 e il 1904 divenendo uno dei primi palazzi costruiti in questo stile.

Tutto su via Torino, conosciuta come una delle principali arterie dello shopping milanese

Poco più avanti, nascosta tra via Torino e via Speronari, la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Tra gli edifici religiosi più affascinanti di Milano, è un piccolo gioiello. Voluta da Gian Galeazzo Sforza alla fine del Quattrocento per rinnovare le arti nel ducato milanese e costruita attorno ad un sacello del IX secolo dedicato a San Satiro, fratello di Sant’Ambrogio, presenta alcuni affreschi di età carolingia e la splendida sagrestia opera del genio di Bramante. Non da meno, il campanile romanico e, soprattutto, l’illusione prospettica degli interni creata dall’architetto marchigiano. Proseguendo ancora, ci imbattiamo, dopo lo slargo di piazza Santa Maria Beltrade, nel Tempio Civico di San Sebastiano con la sua imponente struttura cilindrica. Realizzata come atto votivo della cittadinanza durante la pestilenza che aveva colpito Milano nel 1576, consacrata nel 1577, è dedicata proprio a uno dei santi protettori contro le pestilenze. Consacrata nel 1616, è un progetto incompiuto di Pellegrino Tibaldi, da vedere anche la Chiesa di San Giorgio al Palazzo con dipinti di Bernardo Luini. In stile barocco neoclassico risalente al XII secolo, si trova nell’omonima piazza.

Proseguendo, incrociamo via Valpetrosa. Seminascosta, riserva la sorprendente quattrocentesca Casa dei Grifi. Di proprietà di una antica famiglia milanese, i Grifi erano appaltatori della riscossione delle “gabelle” sotto gli Sforza. La casa fu stazione di posta della diligenza per Pavia, in seguito adattata ad albergo e poi a casamento popolare. Il suo bel cortile presenta un portico decorato con ritratti in bassorilievo di terracotta. Sul lato opposto della via, il Palazzo Stampa di Soncino (l’ingresso è in Via Soncino), edificato nel XVI secolo. Omaggio, in segno di sottomissione, del nobile Massimiliano Stampa all’Imperatore Carlo V in occasione, nel 1535, della morte di Francesco II Sforza. In cima alla caratteristica torre, lo stemma araldico e le due colonne reggenti l’aquila bicipite e il globo imperiale, emblemi di Carlo V. Rimanendo in zona possiamo fare una deviazione in via dei Piatti, dove è possibile ammirare, al civico 4, il bel cortile rinascimentale e, al civico 9, il sei-settecentesco Palazzo Brivio Sforza. Giunti alla fine del nostro percorso, ci “perdiamo” nella ricerca della lupa raffigurata in Via Lupetta che dà il nome alla via. Si fa fatica a trovarla, ma c’è.

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DOVE MANGIARE 

 

AI VOGLIA
Il gelato di una volta (anche allo zafferano)

via Torino

Ai Voglia, piccola gelateria artigianale portatrice di un modo antico di fare il gelato. «Abbiamo fatto un viaggio a ritroso – spiega il titolare Goffredo Visani -. Lavoriamo il gelato a mano seguendo le ricette di una volta». Pochi metri quadrati per assaporare uno dei migliori gelati della città, dieci sono gli immancabili gusti classici. Si trova anche il gusto Malaga, un gusto tanto raffinato quanto troppo spesso dimenticato. Ci sono poi una serie di sfiziosità per le quali Ai Voglia merita una sosta, tra queste il gelato allo zafferano. Sembra proprio di mangiare un risotto alla milanese! «Ma facciamo anche il gelato con il vin santo e i cantucci sgranellati e quello allo speculos». Le porzioni sono generose, arricchite da panna, creme artigianali e un cioccolatino offerti gratuitamente. Diventata un punto di riferimento per il quartiere, ha estimatori anche fuori confine. «Abbiamo un cliente proveniente dalla Bosnia – conclude Goffredo Visani – che ogni mese ci viene a trovare per prendere una coppetta al gusto di ricotta».

Via Torino, 77
Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00
02.45.49.42.58
aivoglia.it

 

GOVINDA
La cultura Hare Krishna nel piatto

via Torino

Il nome deriva dalla cultura indiana, sotto il ristorante c’è un tempietto sul cui altare il cuoco porta come offerta le preparazioni del giorno. Govinda è un’esperienza diversa, la cultura orientale del cibo non è esclusivamente culinaria. «La cultura Hare Krishna descrive un mondo nel quale tutto è energia e del quale l’uomo è solo una parte – spiega Jonathan Laiolo, titolare di Govinda -. Quando mangiamo ci appropriamo delle energie di qualcun altro, con l’offerta si chiede alla fonte dell’energia il permesso di utilizzare questa energia per il nostro sostentamento». Vegano e vegetariano, Govinda propone una cucina che segue ricette molto antiche. Piatto tipico è il Tali, una serie di ciotoline al cui interno abbiamo insalata, zuppa, riso, verdura. Le insalate sono servite con crema di avocado, barbabietola, mais, prezzemolo. Tra le salse utilizzate, la chutney (salsa piccante a base di ananas, pera, mela, banana). Ad apprezzare, non sono solo milanesi e turisti. «Gli indiani che vengono da Govinda – conclude Jonathan Laiolo – ritrovano i sapori di casa».

Via Valpetrosa, 5
Aperto lunedì dalle 12.30 alle 15.30
dal martedì al sabato dalle 12.30 alle 15.30 e dalle 19.30 alle 22.30
02.49.41.20.43
@govinda_milano

 

VIA STAMPA
La tradizione con gli ingredienti giusti

via Torino

Un locale moderno in una Milano nascosta, nato dall’idea di creare un luogo di sostanza. «Da Via Stampa si viene per un aperitivo di qualità – afferma il titolare Marco Guzzetti -. Perché l’aperitivo deve avere la stessa dignità di una cena, non deve rimanere un momento fine a se stesso». Molti clienti prolungano la serata fermandosi a cena, alla riscoperta di sapori antichi. Via Stampa attinge infatti a piene mani dalla tradizione lombarda-piemontese, con occhio attento alla sostenibilità. «Le nostre nonne avevano la manualità e l’esperienza sulle preparazioni. Ma non avevano un occhio di riguardo alla qualità delle materie prime che venivano scelte in base alla più immediata reperibilità. Noi abbiamo recuperato i loro insegnamenti, in più impieghiamo materie prime provenienti da una agricoltura responsabile» Una cucina senza fronzoli, dai sapori chiari e decisi. «Da Via Stampa – conclude Marco Guzzetti – i mondeghili li facciamo seguendo la ricetta classica, con bollito sfilacciato a mano, pane, latte e prezzemolo».

Via Stampa, 8
Aperto dal martedì alla domenica dalle 12.30 alle 15.30 e dalle 18.30 alle 00.00
Martedì e domenica chiuso a cena
02.30.55.40.88.
@viastampa_milano

 

CONFINE
Pizzeria con servizio top

via Torino

Un tempo era una ferramenta, oggi è una pizzeria dal format contemporaneo. Trenta metri quadrati sono dedicati al solo laboratorio. «La pizzeria di nuova generazione – spiega Francesco Capece, co-titolare di Confine – deve avere una struttura adeguata per fare ristorazione come un ristorante». Mise en place e servizio curati, l’essenza popolare della pizzeria sfocia nel fine dining. In cucina, una attenzione particolare è riservata agli impasti. «Utilizziamo la farina di tipo 1 per avere un aroma, un sapore e un’acidità che dalle altre farine non riesci a ottenere se non fai lunghe maturazioni. Il cliente può mangiare più leggero e stare a tavola anche due ore, tempi fino a poco inimmaginabili per una pizzeria”». Tre menù degustazione, la Botox è tra le pizze più apprezzate. Una pizza bianca, con fonduta di caciocavallo, erborinato di bufala, chips di parmigiano e fichi bianchi cilentani. «Da Confine andiamo oltre – conclude Francesco Capece – La pizza diventa espressione di una ristorazione di alto livello».

Piazza Cardinal Massaia
Aperto dal martedì alla domenica dalle 19.00 alle 00.00, sabato e domenica dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.00 alle 00.00
375.5426086
@confine_milano

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