Non si placano le proteste attorno al Liceo Manzoni di Milano, che dopo la due giorni di occupazione ora si trova di nuovo sotto i riflettori per le scritte, con tanto di insulti e minacce, apparsi sui muri della stessa scuola e rivolti a Giorgia Meloni, Matteo Salvini, fascisti e poliziotti. La vittoria del centrodestra alle elezioni, dunque, continua a far discutere e mette ancora una volta i giovani in prima fila nella rivolta.
Liceo Manzoni, le scritte sui muri contro Meloni, Salvini, fascisti e poliziotti
Sembra un po’ di essere tornati agli anni di piombo, speriamo sia solo una parentesi senza conseguenze. Insulti, minacce e offese cariche di odio nei confronti di Giorgia Meloni e delle forze dell’ordine, come documentato da Carlo Fidanza, esponente di Fratelli d’Italia, sulle sue pagine social: “Fascio attento ancora fischia il vento”, “Fasci appesi, nervi tesi”, “Salvini appeso” “Meloni in piazza Loreto”. Come anticipato, anche le forze dell’ordine sono finite nel mirino: “+ vedove + orfani + sbirri morti”.
Meloni e forze dell’ordine nel mirino
Scritte di matrice anarchica, minacce di morte e così via. Non il manuale della democrazia. “Un linguaggio da anni di piombo prodotto dal clima d’odio alimentato in questa campagna elettorale dalla sinistra”, la rabbia di Fidanza. Nessuna condanna, per ora, da parte del Partito Democratico o di altri esponenti politici.