Bikenomist, Paolo Pinzuti: «Parchi lineari per sbloccare il traffico»

«In viale Sarca esiste un grosso flusso di traffico che potremmo chiudere senza scatenare l’armageddeon»

bikenomist - parchi lineari
bikenomist - parchi lineari

Esiste una soluzione per le mobilità meno costosa e impattante delle metropolitane? Una risposta arriva da Bikenomist, una piccola società di consulenza su temi della mobilità sostenibile che ha elaborato un innovativo progetto di green way.

 

Bikenomist – l’intervista

Paolo Pinzuti, amministratore unico della Bikenomist Srl, spiega a Mi-Tomorrow di cosa si tratta.

Com’è organizzata Bikenomist?
«E’ nata nel 2015, siamo tre soci e una decina di collaboratori».

Com’è nata l’idea della green way?
«Dalla constatazione che l’asse Milano-Monza è uno dei più trafficati e inquinati d’Europa: se vogliamo intervenire occorrono misure strutturali, non palliativi».

Dove si potrebbe intervenire?
«Su viale Sarca, una via secondaria rispetto a viale Testi su cui si concentra il grosso della circolazione. Anche in viale Sarca esiste un grosso flusso di traffico che potremmo chiudere, secondo i nostri studi non si scatenerebbe l’armageddeon».

Viale Sarca nelle ore di punta è molto trafficata.
«E’ vero, rispetto a viale Testi non ha semafori né autovelox, per questo di fatto è più scorrevole e preferita da non pochi automobilisti».

Cosa proponete?
«Il nostro obiettivo è creare una reale alternativa per chi deve fare pochi chilometri per coprire la distanza casa lavoro».

In che modo?
«Il percorso medio è di 8 chilometri al giorno, spesso effettuati in auto anche perché gli automobilisti non hanno un’alternativa: li splittiamo in 4 chilometri di andata e altrettanti di ritorno che in bicicletta diventano 15 minuti».

Insomma proponente piste ciclabili e incentivi all’uso della bicicletta.
«Mimo, così abbiamo chiamato la nostra proposta, non è semplicemente la costruzione di nuove piste ciclabili, noi proponiamo un parco lineare dove oltre alla ciclabilità è previsto uno spazio per la pedonalità e una nuova modalità di trasporto pubblico di superficie leggero, con minibus a guida automatica».

Questo sistema quale impatto potrebbe avere sulla mobilità?
«La ridurrebbe di diecimila unità».

Cos’altro prevede il parco lineare?
«Cinque mila alberi lungo il percorso che risolverebbero il problema delle isole di calore, in particolare d’estate quando i condizionatori vanno al massimo. Avrebbero, inoltre, un effetto positivo sulle polveri sottili e sul Co2».

Tempi di realizzazione?
«Brevi, è un’operazione semplice, il tragitto parte dalla biblioteca degli alberi in Piazza Gae Aulenti a Milano per arrivare alla Villa Reale di Monza».

Quanto può costare?
«Circa 10 milioni».

Quale sarebbe l’impatto a livello socio-economico?
«Questo tipo di strada è in grado di generare impatti positivi per le attività commerciali».

Avete presentato il progetto alle amministrazioni di Milano, Sesto e Monza?
«Lo abbiamo presentato ai tecnici, a breve lo vedranno anche i politici. Posso dire che lo abbiamo sottoposto ad esperti del Politecnico e abbiamo ricevuto un parere positivo».

Ci sono altri luoghi della città in cui realizzare un parco lineare?
«Zona Navigli, o in Martesana».

Via Ripamonti?
«No perché siamo interessati a interventi che non vanno fatti sulla viabilità principale».

Siete impegnati in altre città?
«Stiamo lavorando ad un progetto per Napoli».

Ci sono esempi di parchi lineari nel mondo?
«Sì, in paesi come la Spagna e l’Inghilterra».

E in Italia?
«No, questo in viale Sarca sarebbe il primo caso di green way».


Il primo esempio a Valencia negli anni ‘50

Se in Italia sono ancora inediti, i parchi lineari sono già realtà in altri paesi d’Europa. Un esempio molto lontano nel tempo arriva da Valencia: dopo la grave alluvione avvenuta dell’ottobre 1957 che causò gravi danni alla città e uccise molte persone, si decise infatti di deviare il fiume fuori dai confini della città e di realizzare dei giardini nel suo vecchio letto.

La popolazione riuscì a fermare un progetto edilizio che prevedeva anche la costruzione di un’autostrada, in alternativa venne chiesto un parco lineare che oggi è conosciuto come Giardini del Turia, un parco di 110 ettari, il più grande giardino urbano di Spagna che ospita numerosi parchi, fra cui il Parc Gulliver, campi sportivi, il giardino botanico e la Ciutat de les Arts i les Ciències. Esistono altri esempi in Gran Bretagna, realizzati in luoghi improbabili come i sedimi ferroviari, più ostici di quanto non sarebbe quello di viale Sarca.

Bikenomist - parchi lineari
Bikenomist – parchi lineari