Esce oggi Sedicinoni (Epic Records/Sony Music Italy), il nuovo album di Jack The Smoker, voce del gruppo di culto degli anni 2000 La Crème, oggi solista. Il nuovo disco racconta la periferia milanese tra barre e beat duri, serrati, veri, in una produzione inedita con Big Joe. «Ho deciso di fare un disco ancora più rap dei precedenti – racconta – lo ritengo il più ispirato».
Jack The Smoker, in uscita oggi con Sedicinoni: «Quei quartieri sono posti che parlano, che hanno un’anima»
La tua voglia di fare musica nasce a Feltre, nella Milano est, lontana dal centro.
«Prima di trasferirmi a Pioltello per seguire il lavoro di mio padre, la zona di via Feltre è stata la mia oasi verde, una zona di periferia in cui è cresciuto forte il mio senso di appartenenza ai luoghi: sono posti che parlano, che hanno un’anima, mi ricordano persone che purtroppo non ci sono più. Pioltello, invece, soprattutto negli anni 90, si è rivelato un posto molto crudo e difficile per crescere».
Lo hai ritenuto un bonus o un malus vivere in questi contesti?
«In realtà si è rivelata una grande fonte ispirazione per me, ha avuto un impatto positivo per la mia creatività, visto anche l’incontro con le droghe da esterno, il boom dell’eroina, il contatto con la tossicità anche se non ne facevi parte».
Bussola ne è manifesto. Di cosa parla?
«Il titolo non è casuale perché è come se ti fornisse le coordinate di dove si svolgono gli episodi, tra Milano e Cologno, dove vivo ora. Ci tenevo ad inserire proprio Feltre nei promo di Bussola, in quei palazzi arancioni ci sono cresciuto. C’è un mix di tutto ciò che l’ambiente asfissiante della periferia porta».
Ovvero?
«Racconto di soldi in nero, di vita notturna, di negozi stranieri che vendono le birrette; tratto uno spaccato di vita ancora più crudo, le grida sentite nel palazzo di un uomo violento che impedisce alla propria donna di vestirsi come vuole, con quella violenza psicologica domestica che è difficile scardinare, anche per omertà collettiva».
Temi difficili che sono ricorrenti nel disco.
«In Da 0 A 18 parlo dei ragazzi che crescono in fretta, spesso in periferia, tema che affronto anche in Quadrato con Massimo Pericolo».
