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30. 04. 2024 08:27

Statale, il paradosso del corso di mediazione linguistica: sospeso per i troppi iscritti

Una situazione paradossale all'Università Statale: il corso di mediazione linguistica è un vero e proprio successo, ma il rettore ha deciso di sospenderlo. Ecco i motivi

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Quella che si sta creando all’Università Statale di Milano è una situazione paradossale. Il corso di mediazione linguistica è un vero e proprio successo tanto che gli studenti sono in costante aumento. Peccato che lo scorso 9 febbraio il rettorato abbia deciso di sospenderlo per un anno a causa della mancanza di abbastanza docenti per gestire tutti gli iscritti.

Statale, la sospensione del corso inaccettabile per gli studenti

La sospensione del corso di mediazione linguistica dell’Università Statale è stata così decisa in Senato accademico lo scorso mercoledì 9 febbraio. Il corso introdotto nel 2001 era stato per oltre 15 anni a numero chiuso ospitando solo 630 iscritti all’anno. Nel 2019 il ricorso al Tar presentato dall’Unione degli Studenti ha fatto sì che venisse tolto il limite d’ingresso. Da quel momento c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni: 2.000 il primo anno, 1.500 nel 2020 ed una nuova risalita intorno ai 2.000 per l’anno appena concluso.

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Numeri importanti che hanno creato una sproporzione tra studenti e docenti: in pratica c’è un insegnante ogni 96 allievi. Una situazione difficile da gestire, anche perchè il corso prevede numerosi laboratori formativi ed ormai non si riesce più a rispondere a tale esigenza.

Nel frattempo monta la protesta degli studenti davanti alla sospensione del corso. «Il mediatore è una figura che dovrebbe esserci in tutti gli uffici pubblici: i corsi si chiudono se non ci sono iscrizioni, non se ce ne sono troppe – ha raccontato al Corriere, Lucrezia Palmieri, coordinatrice di Studenti Indipendenti – . E se c’è sproporzione tra il numero di studenti e professori si fanno assunzioni. È una follia sospenderle per un anno e non risolverà nulla: gli aspiranti si iscriveranno a Lingue per non perdere un anno e poi tenteranno di rientrare. Inoltre, c’è anche il problema degli spazi e in questo, oltre all’ateneo, c’è un grande assente, ovvero il Comune di Milano che potrebbe mettere a disposizione edifici vuoti del suo patrimonio».

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