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30. 04. 2024 03:48

Aperture domenicali: lo scontro che doveva arrivare

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Doveva prima o poi succedere che tra il Comune di Milano e il Governo volassero gli stracci: il sindaco Beppe Sala, ultimo avamposto pesante in quota Pd, ha voluto sferrare un duro attacco al vicepremier Luigi Di Maio a proposito della questione relativa alle limitazioni delle aperture domenicali dei negozi. «La facessero ad Avellino, qui a Milano non ci rompano le palle», ha attaccato il primo cittadino milanese, perdendo un po’ di aplomb che normalmente lo caratterizza.

La risposta del ministro del Lavoro pentastellato non si è fatta attendere. Ed è stata altrettanto pesante: «Chi lavora ha il diritto a non essere più sfruttato. Questo rompe le palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se ne frega!». Dal canto suo, Sala ha voluto parlare chiaro ribadendo il modello Milano che negli ultimi anni ha generato un movimento turistico con nove milioni di arrivi all’anno. Sarebbe una «follia», in questo contesto, pensare di far trovare la città chiusa per una legge che impone lo stop neo fine settimana.

La questione sui tempi di Milano è al centro del dossier del Piano territoriale degli orari, che ha come obiettivo quello di garantire una migliore conciliazione tra i tempi della vita e quelli del lavoro. Prossimamente sarà svolto un primo test al quartiere Isola, dove il Comune ha intenzione di sperimentare i nuovi orari più sostenibili e flessibili. Resta il segno di uno scontro senza precedenti recenti tra Palazzo Marino e il Governo.

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