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29. 04. 2024 22:08

Piazza Aspromonte, la Cassazione: «Il grattacielo Hidden Garden non deve essere sequestrato»

La procura aveva contestato un presunto abuso edilizio

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La Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura di Milano che chiedeva di sequestrare una palazzina in fase di costruzione in piazza Aspromonte, zona Città Studi nel capoluogo lombardo, per un presunto abuso edilizio contestato dai pm. Nell’inchiesta, coordinata dal dipartimento guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Marina Petruzzella e Paolo Filippini, nell’ottobre 2022 era stato eseguito un sequestro d’urgenza dell’edificio chiamato “Hidden Garden” (erano stati costruiti sette piani) sorto all’interno di un “cortile” di piazza Aspromonte.

Piazza Aspromonte, la vicenda Hidden Garden

Sequestro che, però, non è stato convalidato dal gip e anche il Riesame, poi, non ha accolto il ricorso dei pm. Era arrivato, in seguito, un annullamento con rinvio del mancato sequestro da parte della Cassazione, su ricorso dei pm. E poi una nuova decisione del Riesame sul no al sequestro, confermata ora in via definitiva dalla quarta sezione penale della Suprema Corte, come richiesto dal pg della Cassazione e dai legali Andrea Soliani e Niccolò Pelanda, che assistono il costruttore Andrea Bezzicheri della Bluestone.

avvocato preso a pugni

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Le ipotesi della procura sul grattacielo di piazza Aspromonte

La procura, che indaga anche per falso, aveva ipotizzato, si legge negli atti, che «le opere in corso di realizzazione sono state autorizzate in base a permessi di costruire illegittimi per violazione delle norme che regolano l’altezza delle costruzioni nei cortili». Permessi «emessi sulla base di pareri ideologicamente falsi della commissione per il paesaggio» del Comune di Milano, «che hanno ritenuto che l’area interessata dall’edificazione non potesse essere considerata un cortile».

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Tra gli indagati anche Paolo Mazzoleni, attuale assessore all’Urbanistica del Comune di Torino. Indagato in qualità di architetto autore del progetto, oltre che di ex componente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano. Dopo la decisione della Cassazione, i pm, titolari di altre inchieste a Milano su presunti abusi edilizi, dovranno decidere se chiudere le indagini e andare avanti o meno con le contestazioni.

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