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30. 04. 2024 16:14

Traffico bloccato in piazza Cinque Giornate: gli attivisti di Ultima Generazione colpiscono ancora

I ragazzi uniti nella lotta per contrastare "il collasso eco-climatico" si sono dati appuntamento

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Chi è passato oggi dal centro di Milano ha probabilmente dovuto fare i conti con il traffico bloccato in piazza Cinque Giornate. L’ingorgo si è creato ancora una volta per colpa di una iniziativa degli attivisti di Ultima Generazione che, come già successo in via Palmanova ma non solo, hanno inscenato una manifestazione di protesta sedendosi in mezzo alla strada.

Traffico bloccato in piazza Cinque Giornate, Ultima Generazione

I ragazzi uniti nella lotta per contrastare “il collasso eco-climatico” si sono dati appuntamento in uno degli snodi fondamentali della città meneghina, non a a caso vicino alla sede della Camera del Lavoro, in corso di Porta Vittoria, dove stava per iniziare il congresso della Cgil milanese alla presenza, tra l’altro, del sindaco di Milano Beppe Sala. Con in mano un striscione “no gas no carbone” si sono piazzati per terra e solo l’intervento della polizia, dopo mezz’ora, ha ristabilito l’ordine. Gli agenti sono stati accompagnati in questura, insieme a un passante che aveva preso le loro difese.

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Traffico bloccato in piazza Cinque Giornate, la protesta

La proteste è stata rivendicata anche su Facebook: «Abbiamo avuto 3 arresti, un’udienza per sorveglianza speciale e innumerevoli episodi di repressione, ma non ci fermeremo di fronte a nulla, se non quando verranno ascoltate le nostre richieste: oggi 5 cittadinə preoccupatə hanno bloccato Piazza Cinque Giornate».

Traffico bloccato in piazza Cinque Giornate, parole

«Piazza Cinque Giornate rappresenta l’inizio del Risorgimento italiano, il preludio dell’indipendenza del nostro Paese da un governo corrotto e straniero – ha affermato Miriam, attivista di Ultima Generazione – La lotta dei milanesi iniziò con la decisione di non fumare più, per ridurre le entrate provenienti dalla tassa sul tabacco, per poi sfociare nei moti insurrezionali. Dopo quasi due secoli ci ritroviamo a compiere le stesse lotte dei nostri antenati, in nome di un futuro degno, contro un governo estraneo alle reali necessità del suo popolo. La politica è sorda di fronte all’ingiustizia climatica, ha paura di dare potere alle sue cittadine e ai suoi cittadini, di concedere loro ascolto».

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