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30. 04. 2024 01:15

Waby e l’estetica del gusto, Daisuke Tokuda: «Il design parte dalla tavola»

Il ristorante giapponese, attento al binomio food-design, propone la collaborazione con Ichendorf e il fiorista Dasuke

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Durante la Milano Design Week anche scegliere dove sedersi a tavola a Milano non è immediato. Le proposte fioccano, tra buon cibo, allestimenti estemporanei, eventi e molto altro. Ai piedi dei grattacieli di piazza Gae Aulenti, l’imprenditore Matteo Zhu che sin dalla sua apertura di Waby ha valorizzato il binomio food-design affidando la progettazione degli spazi all’architetto, scenografo e designer Maurizio Lai, per la MDW è andato oltre collaborando con Ichendorf e il fiorista Daisuke Tokuda.«Waby nasce dai miei viaggi all’estero e, quindi, dal desiderio di creare un ristorante di respiro internazionale, uno spazio elegante perfettamente ancorato alla contemporaneità», spiega il biellese, la cui famiglia è arrivata in Italia dalla provincia di Zhejiang, in Cina. «L’attenzione che dedichiamo alla selezione delle migliori materie prime, alla creazione dei nostri piatti e all’impiattamento doveva trovare una corrispondenza negli ambienti in cui il design ha la stessa importanza della parte gastronomica».

Waby e il binomio food-design, Daisuke Tokuda: «La mise en place va sempre valorizzata»

Come nasce e come si articola la collaborazione con Ichendorf e con il fiorista Daisuke Tokuda per la Design Week?
«Le creazioni in vetro e il lavoro di Ichendorf con i suoi designer, in questo caso Denis Guidone, residente a Tokyo, e Lina Obregòn corrisponde alla nostra estetica: linee pulite ed essenziali che valorizzano la nostra mise en place. La scelta di lavorare con Daisuke Tokuda ci è sembrata naturale. Giapponese a Milano, sa interpretare il punto d’incontro delle nostre culture. La collaborazione con lui andrà oltre la Design Week, anche il set vassoio da ikebana Kenzan di Denis Guidone sarà inserito in modo permanente nella nostra mise en place».

Come si coniuga il design con la parte strettamente “food” di Waby?
«La cultura giapponese esige attenzione nell’impiattamento. Le regole sono abbastanza rigide nella ricerca di un equilibrio tra gusto ed estetica. Pur ricordandolo sempre, ci concediamo alcune licenze creative per creare un ponte tra design e cibo».

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Cosa non dovrebbe mancare in un pranzo e in una cena ideale da Waby di un design-addicted?
«Uno dei nostri due percorsi degustazione: uno con i nostri classici e il secondo con i piatti più creativi. Suggerirei a chi ama essere sorpreso di scegliere il secondo. Sono sicuro che il nostro Riccio di mare della Galizia con tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo e ikura (il caviale rosso di salmone, ndr) saprà soddisfare i palati più esigenti senza dimenticare il piacere per gli occhi».

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