Si terrà dal 9 all’11 aprile prossimo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano il workshop Developing a musical, il primo corso in Italia dedicato alla scrittura e alla composizione di musical dal taglio internazionale. Armando Fumagalli, direttore del workshop, nonché del master in International Screenwriting e Production, spiega a Mi-Tomorrow i dettagli della proposta: «Se si candida un proprio progetto di musical per essere sviluppato nel seminario, occorre mandare il materiale richiesto e indicato sul sito entro il 15 febbraio. Se invece si vuole partecipare senza un proprio musical, basta mandare curriculum e lettera motivazionale entro il 10 marzo».
Developing a musical, il direttore Fumagalli: «L’idea del seminario risponde a un desiderio di Philip LaZebnik, sceneggiatore americano di grandi successi tra cui il film d’animazione e la versione teatrale del Principe d’Egitto»
Come è nata l’idea di Develpoing a Musical?
«L’idea del seminario, che quest’anno sarà di tre giorni, ma potrebbe in futuro ampliarsi, risponde a un desiderio di Philip LaZebnik, sceneggiatore americano di grandi successi tra cui il film d’animazione e la versione teatrale del Principe d’Egitto, di creare un luogo in Europa continentale in cui si formassero gli autori del musical».
Chi sono gli altri docenti del workshop?
«Insieme a LaZebnik, abbiamo puntato su due altri grandi professionisti europei, Pippa Cleary, autrice e musicista inglese, con in curriculum diversi grandi successi nel West End di Londra, e Ronald Kruschak, sceneggiatore e produttore tedesco, perché vogliamo dare all’iniziativa un taglio internazionale».
Qual è il costo?
«Il workshop sarà gratuito per gli autori dei quattro progetti selezionati, mentre avrà un costo di 250 euro più iva per tutti gli altri».
Viene rilasciato un attestato a fine corso?
«A fine corso viene rilasciato un attestato di partecipazione, ma certamente fare lezione con professionisti di livello internazionale sarà il miglior biglietto da visita futuro».
Quanto l’intelligenza artificiale può considerarsi una minaccia per la categoria autoriale e quanto un supporto al lavoro?
«L’intelligenza artificiale certamente non sostituirà il lavoro né degli autori né degli attori, ma come internet o altri software lo renderà più semplice e aiuterà a concentrarsi per fare quello che le macchine non saranno in grado di fare».
Crede che Milano possa considerarsi la Broadway d’Italia?
«Milano sta crescendo anche nel settore dello spettacolo e sta avanzando la sua candidatura, anche con questa iniziativa, che nasce piccola, ma potrà crescere rapidamente, come capitale italiana del musical e, speriamo, nel giro di pochi anni, anche un riferimento europeo».
