E’ scattata martedì mattina l’occupazione del liceo Donatelli, istituto a indirizzo scientifico che che ormai dal 1997 si è fuso col Pascal. I ragazzi del Collettivo, dopo cinque anni in cui al massimo erano state organizzate delle cogestioni, sono riusciti a organizzarsi per quelli che nelle intenzioni dovrebbero essere due giorni di occupazione della scuola.
E’ scattata martedì mattina l’occupazione del liceo Donatelli 📷 pic.twitter.com/LO4VUMQRhV
— Mi-Tomorrow (@MiTomorrow) April 9, 2024
Liceo Donatelli, le dichiarazioni degli studenti
Per capire meglio quello che sta succedendo, abbiamo contattato Angelica Randazzo, una delle organizzatrici: «Si tratta di una protesta pacifica, non ci sarà nessun danneggiamento della struttura scolastica. Vogliamo prima di tutto organizzare delle assemblee per poter condividere le nostre idee. Non ce l’abbiamo coi professori o con la scuola ma ci sono un sacco di problemi interni da risolvere. Scriveremo anche al Ministero».
Liceo Donatelli, la situazione
Come detto era cinque anni che al Donatelli non c’era un’occupazione: «Avevamo fatto un picchetto un anno fa ma ora la cosa è più seria. Finora non eravamo riusciti a organizzare nulla perchè il Donatelli è una scuola poco politica, con poca partecipazione. La maggior parte degli studenti si astiene in questi casi. Abbiamo lavorato per arrivare ai ragazzi di prima e di seconda. Il nostro obiettivo è occupare oggi e domani, sarà difficile rimanere qui per un terzo giorno ma più tempo si ha e più cose si riescono a fare».
Non solo liceo Donatelli
Si tratta di un periodo caldissimo per quanto riguarda le occupazioni scolastiche: mercoledì scorso era toccato al Carducci, a metà marzo all’Einstein (con tanto di link per prenotare e passare le notti a scuola) senza dimenticare il Tenca e il Parini. Non solo: prima del Bottoni e del Manzoni, altri istituti milanesi come il Severi Correnti, il Virgilio e il Beccaria avevano già vissuto episodi simili, mentre un tentativo di occupazione è stato sventato al Boccioni. La città continua a essere teatro di un acceso dibattito riguardo al futuro dell’istruzione e al ruolo degli studenti all’interno di un sistema che sembra essere sempre più oggetto di contestazione e riforma.