Quella andata in scena ieri può essere definta come una prova generale in vista del weekend del primo maggio, fine settimana in cui i ristoratori, complice la festività ed il bel tempo, sperano di tornare a fare il pienone nei loro dehors. Ma com’è andato il primo giorno di riaperture?
Maltempo. A causa del maltempo i ristoratori hanno lavorato dalle 12 con una clientela media pari al 60-70% di quella pre-Covid. La cena è invece stata un caso a sè: molti locali hanno deciso di ritardare il servizio serale di qualche giorno, mentre altri hanno provato comunque a riaprire le loro porte, anzi i loro dehors, nonostante nubi e basse temperature non fossero un incentivo.
L’incognita tempo sarà una variabile importante per molti ristoratori. «Il ristorante sarà aperto in giorni variabili vista la settimana di pioggia. Sul sito si può prenotare a partire dal primo maggio», raccontano i titolari dell’Erba Brusca sull’Alzaia Naviglio Pavese al Corriere.
C’è poi anche chi punta il dito contro il Comune per non aver avuto in concessione uno spazio esterno, come ad esempio il Friends di viale Monte Santo: «Sto scrivendo all’assessore Maran sui social — dice il titolare Silvio Losapio — è dall’anno scorso che aspettiamo un dehors ricavato dai parcheggi; senza questa possibilità resto al palo anche stavolta».
Sul piede di guerra anche i ristoratori aderenti al Comitato Foppa Dezza Solari che parlano «una limitazione per noi “tripla” vista le cesate di M4 e ancora in attesa che il Comune trovi con urgenza soluzioni per permetterci di lavorare».
La Galleria infine attenderà il primo maggio nella speranza che qualche turista arrivi. Tra i pochi invece che hanno registrato il pienone ieri sera il “Caffè Cracco”, il quale ha annunciato anche l’inaugurazione di «Carlo al Naviglio», bistrot e hotel negli ex spazi del glorioso jazz club «Capolinea».