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30. 04. 2024 09:20

Non solo New York: anche Milano ha la sua Statua della Libertà. È sulla facciata del Duomo

La scultura rappresenta una donna coperta da una tunica con il capo cinto da una corona stellata. Nella mano destra regge una torcia.

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Tra le oltre 3.000 statue presenti sul Duomo, tra terrazze, guglie e pareti, ce n’è una davvero particolare: è la cosiddetta Statua della Libertà di Milano. Sì, il simbolo di New York è presente anche nella nostra città. Ha una storia tutta sua e affonda le sue radici in almeno 70 anni prima rispetto a quella più celebre americana. Si trova sul balcone centrale della facciata della Cattedrale e sorveglia i cittadini e le cittadine dal lontano 1810.

Statua della Libertà di Milano: la storia e le caratteristiche

Disegnata e scolpita da Camillo Pacetti – artista neoclassico che, tra le altre cose, insegnò alla prestigiosa Accademia di Brera –, si trova alla sinistra del grande finestrone seicentesco situato sopra il portone principale della Chiesa. La Statua della Libertà milanese rappresenta il Nuovo Testamento, in contrapposizione al Vecchio, simboleggiato invece dalla statua chiamata “La Legge Vecchia” o “Legge Mosaica”, realizzata negli stessi anni dallo scultore Luigi Acquisti e situata alla destra del finestrone.

Il nome che l’ideatore Pacetti (1758 – 1826) le diede nel 1810 fu quello di “La Legge Nuova”. Si tratta di una donna vestita con una tunica e con la testa cinta da una corona stellata. La mano sinistra poggia su una grande croce, mentre il braccio destro è alzato e regge una fiaccola. Molto simile dunque alla celeberrima scultura newyorkese. Il bozzetto della scultura milanese è conservato oggi presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano e indica che la struttura è alta circa 50 centimetri. È fatta in marmo.

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Statua della Libertà di Milano
La Statua della Libertà di Milano (Fonte: Wikipedia)

La Statua della Libertà di Milano e quella di New York

Non appena si nota questa statua posta sulla celeberrima Cattedrale meneghina, con la mente non si può che andare a quella ancora più famosa di New York. D’altronde le somiglianze tra la nostra scultura e quella americana sono tantissime. Dal momento che la Statua della Libertà meneghina, come abbiamo detto all’inizio, è stata costruita circa 70 anni prima, sono in molti a credere che Frederic Auguste Bartholdi possa essersi ispirato a “La Legge Nuova” creata da Pacetti in età napoleonica.

C’è addirittura chi parla di plagio, dal momento che le analogie sono davvero numerose. Entrambe, ad esempio, hanno il braccio destro alzato e nella mano reggono una torcia. Entrambe hanno il capo cinto da una corona. Quella newyorkese inoltre porta in mano delle tavole che sono invece presenti nella statua posta accanto al “La Legge Nuova”. In sostanza non sono pochi i dettagli presenti nella scultura meneghina che sono stati, con ogni probabilità, ripresi e riprodotti nella versione newyorkese.

Statua della Libertà di Milano
La Statua della Libertà di New York (Fonte: Wikipedia)

Oggi non sappiamo con precisione da chi l’autore abbia preso realmente ispirazione, anche perché ogni studioso dice la sua. Secondo alcuni esperti francesi, la statua di New York si ispira al Colosso di Rodi. Secondo altri, al San Carlone di Arona. Altri testi e studi toscani affermano che Bartholdi abbia preso come base la Statua della Libertà della Poesia, collocata sul monumento funebre di G­iovanni Battista Niccolini, nella suggestiva Basilica di Santa Croce a Firenze.

Considerate le diverse correnti di pensiero, forse è più corretto pensare che l’autore della statua americana si sia ispirato a più sculture e più monumenti. Come spesso è accaduto e accade ancora oggi, gli artisti utilizzavano e utilizzano più fonti e più basi per creare le proprie opere, evitando di concentrarsi su qualcosa di preciso e definito. Poi ovviamente ognuno aggiunge il proprio estro e la propria creatività che rendono l’opera d’arte qualcosa di unico e speciale.

Possiamo comunque sostenere con una certa sicurezza che lo scultore francese Frederic Auguste Bartholdi, nome dietro alla Statua della Libertà di New York, conoscesse bene la scultura e l’arte ottocentesca italiana, che ancora adesso possiamo ammirare in città come Milano e Firenze, proprio grazie a ciò che ci hanno lasciato artisti di inestimabile valore.

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