A 25 anni dalla sua scomparsa, la manifestazione Quel gran genio contorna la figura di Lucio Battisti – per la prima volta – nella sua intera produzione: da oggi fino a domenica 1° ottobre diversi eventi sparsi sul territorio milanese racconteranno gli inizi, i successi e la svolta. «Battisti viene spesso accostato al solo periodo al fianco di Mogol – racconta l’ideatore Francesco Paracchini -, ma questa è una visione parziale. Esistono capolavori assoluti, i “dischi bianchi” firmati insieme a Pasquale Panella. L’intento della rassegna è di raccontare tutto, da Per una Lira a Hegel».
Paracchini, l’organizzatore di Quel gran genio: «Lucio Battisti discograficamente è nato a Milano e ha vissuto anche in città»
Perché a Milano?
«Questa città non ha mai avuto vera occasione di celebrare, nella sua interezza, la figura di Lucio. Discograficamente è nato qui, con la Ricordi, e ha vissuto in città, trasferendosi da Roma, fino al suo ritiro in Brianza. Nei suoi anni milanesi ha cambiato diverse case, tra zona Lorenteggio e largo Rio de Janeiro: molto del suo lavoro è nato qui».
Come si spiega Lucio Battisti alle nuove generazioni?
«Con la sua musica, che appartiene a un genio musicale, sempre moderno e attuale. Nel 1986 pubblica Don Giovanni, un album che farebbe da scuola a chi vorrebbe imparare a suonare una tastiera oggi».
Domenica, alle 16.00, ci sarà un concerto al Teatro Franco Parenti.
«La tappa conclusiva sarà un concerto condotto da Massimo Cotto, con la presenza di ben 27 musicisti, tra cui allievi del CPM, lo storico batterista di Lucio Walter Calloni e l’arrangiatore Marco Sabiu. Suddivideremo gran parte della discografia – presentata in ordine cronologico – in quattro periodi: gli esordi, la maturità, il periodo di Anima Latina e il post Mogol».
Domenica alle 16.00
Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo, 14
Biglietti: da 31,50 euro su teatrofrancoparenti.it
