In principio fu Fantozzi con l’autobus al volo, ora si chiama bus surfing ma il concetto è del tutto simile: si tratta dell’ultima moda, rimbalzata dall’estero e in particolare, come suggerisce il suo nome inglese, da Londra, che sta purtroppo prendendo nuovamente piede tra i giovanissimi. Prima di dover fare i conti con incidenti anche gravi, meglio parlarne per far notare ai nostri ragazzi che non si tratta di una grande idea…
Bus surfing e autobus al volo
Come detto, anche se magari i ragazzi protagonisti del bus surfing odierno non lo sanno, il ragionier Ugo Fantozzi, protagonista di una serie di film che hanno fatto la storia del nostro cinema, una mattina per non fare tardi al lavoro tentò con esiti nefasti di salire in corsa sul mezzo che l’avrebbe dovuto portare a destinazione. Il povero Paolo Villaggio non aveva il fisico adatto a una simile impresa ma anche avendolo bisogna sottolineare che il rischio che si corre è enorme.
Il bus surfing oggi
A Londra purtroppo la moda sta dilagando mentre in Italia è riscoppiata due settimane fa, quando a Lodi un ragazzo italiano ha viaggiato in piedi sul paraurti posteriore di un autobus per quasi 8 chilometri. Purtroppo non si è trattato di un caso isolato e come era prevedibile nei giorni scorsi un nuovo caso si è verificato alle porte di Milano, a Sesto San Giovanni, su un bus Atm della linea 81.
Il bus surfing a Milano, precedenti
Il rischio è che dopo il salto del tornello, vergognoso ma almeno non pericoloso, i giovani non si lascino scappare questa nuova genialata anche a Milano, dove peraltro il bus surfing non è una novità: qualche anno fa infatti alcuni ragazzi si fecero filmare dagli amici attaccati al tram oppure ai camion dell’Amsa. Per ora non si segnalano episodi nel comune ma è meglio tenere gli occhi aperti perchè il pericolo c’è, in tutti i sensi.
