Quasi un milanese su due è infelice della propria retribuzione. Una situazione paradossale che si può vivere solo nella città del lavoro per eccellenza, quella Milano spesso grigia e buia che accoglie tanti lavoratori. Eppure c’è un filo di insoddisfazione che avvolge tanti milanesi.
I milanesi non sono contenti dello stipendio: la ricerca
Il 43% dei milanesi è insoddisfatto della propria retribuzione, considerata dal 50% degli abitanti del capoluogo lombardo il primo criterio di scelta del lavoro, davanti al ruolo offerto (33%), alla vicinanza a casa (32%), alla stabilità dell’azienda (29%) e alla possibilità di conciliare il lavoro con le esigenze della vita privata (28%). Sono alcune delle risultanze di una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sul mercato del lavoro in Italia e le sue nuove tendenze.
Dalla ricerca emerge che quattro milanesi su dieci sono aperti alla possibilità di cambiare lavoro. Il 29% di chi sta cercando una nuova occupazione è disponibile a trasferirsi all’estero, e la modalità preferita di lavoro (63%) è quella mista, ufficio e lavoro agile. Il 78% dei milanesi esprime un giudizio positivo sul proprio bilanciamento tra lavoro e vita privata, anche se solo il 18% ne è “molto” soddisfatto. Un milanese su 10 rinuncerebbe a una piccola percentuale della retribuzione per migliorarlo.
Cambiare lavoro, sfruttando anche le peculiarità che offre il lavoro agile sperimentato e poi implementato durante la pandemia, sembra una soluzione sempre a portata di mano dei milanesi. La città del lavoro che non appaga più i suoi lavoratori. Milano e i milanesi sono ancora alla ricerca della ricetta della felicità. Con uno stipendio nuovo.