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30. 04. 2024 08:58

L’ultima di Random: «Milano, sei sempre grande. La quarantena mi ha potenziato»

Sono un bravo ragazzo un po’ fuori di testa propone il giovane Random come sorpresa assoluta dell’estate

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Si chiama Sono un bravo ragazzo un po’ fuori di testa l’ultimo singolo – già 100 milioni di stream su Spotify – di Random, giovane artista classe 2001 che con Amici speciali ha ritrovato pubblico e consensi: il brano in cima alle classifiche radiofoniche è contenuto nel primo ep del rapper, dal titolo Montagne russe, insieme al doppio platino Chiasso.

 

A tu per tu con Random

Emanuele, come ti senti ora?
«Mi sono sentito quasi potenziato da questo periodo di quarantena, come dopo un allenamento intenso. Volendo sintetizzare, la prima fase passata tra casa e studio è stata pura creazione e aggiornamento».

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Poi è arrivata l’esperienza ad Amici speciali.
«È stata la cosa migliore che potesse succedermi, mi ha permesso di esibirmi di fronte ad un super pubblico e di far conoscere la mia musica. Questa seconda fase la definirei esibizione e concentrazione».

Qui hai presentato la tua hit per l’estate.
«Continuare a fare musica permette di sentirci di nuovo uniti. Le hit ascoltate sulla sabbia, al tramonto, in compagnia, accompagnano da sempre momenti indelebili. Anche questa estate la musica sarà essenziale e allevierà un momento difficile nell’attesa che torni tutto come prima, o anche meglio».

Ti saresti aspettato un riscontro così positivo?
«È stato un po’ come con Chiasso, avevamo la percezione che potesse spaccare, non pensavamo però che prendesse così tanto piede in poche settimane. La musica può arrivare attraverso moltissimi canali e di conseguenza anche gli artisti non devono mai limitarsi ma cercare nuovi stimoli. La fine di un artista arriva quando smette di sperimentare».

Oggi il rap accantona l’autotune per abbracciare una sfera più cantautoriale. Ti senti incluso in questa nuova tendenza?
«Ho messo da parte l’autotune per una scelta stilistica. C’è chi lo usa perché non sa cantare, ma anche per creare qualcosa di diverso. Per me è come un gadget, se ci sta bene in un pezzo, perché no: non lo vedo come qualcosa di negativo».

Cosa pensi di Milano?
«Mi ispira, la sua grandezza e le possibilità che solo lei può offrire la rendono unica».

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