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30. 04. 2024 07:32

Quattro domande a Giangilberto Monti: «Una felicità ritrovata»

Lo chansonnier torna con uno spettacolo al Teatro Munari

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Parte oggi il viaggio narrativo dello chansonnier ed autore Giangilberto Monti, in scena al Teatro Munari fino al 12 giugno con Tempi strani, storie da cantautore, lo spettacolo di teatro musicale in cui racconta, con i suoi toni sarcastici e scanzonati, l’attualità vista attraverso i suoi occhi.

Giangilberto Monti torna a teatro

Cosa rappresenta per lei il ritorno allo scambio artista-pubblico dopo tanti mesi di lontananza dal palco?
«Una felicità ritrovata. In merito alle nuove forme di comunicazione ho sempre privilegiato la “narrazione musicale”: racconto un mondo artistico e all’affabulazione affianco le canzoni. Quindi, almeno per me, non cambia nulla».

In scaletta anche un omaggio a Dario Fo. Cosa vi lega?
«Con Dario ho condiviso tanto lavoro nella sua compagnia nei primi anni Ottanta. A lui ho dedicato un intero album, ma anche un libro e in passato un recital musicale. Poi ho condensato il tutto in una narrazione musicale, affiancato dal jazzista Paolo Tomelleri, memoria storica di quelle creazioni musicali».

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Come lo descriverebbe alle nuove generazioni?
«Un grande maestro scenico, un anticipatore delle mode, uno sperimentatore artistico di prima grandezza. Un genio, e non solo della parola, ma non va mai dimenticata la figura di Franca Rame, che lo completava in tutto, arte compresa».

Il suo rapporto con Milano oggi?
«Sempre molto forte, anche se il cambiamento più evidente lo si vede attraverso il danaro. A Milano una volta “ci si credeva”, ora “ci s’investe”. A me un po’ dispiace».

Fino al 12 giugno, dalle 20.30
Teatro Munari
Via Giovanni Bovio 5, Milano
Biglietti: da 14 a 20 euro su vivaticket.com

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