Solo sei famiglie su dieci riescono ad ottenere un ambito posto all’asilo nido comunale per i propri figli, lasciando quattro famiglie escluse dal sistema. Quest’anno, le graduatorie dei nidi, che comprendono strutture comunali, appaltate o accreditate, offrono complessivamente 8.202 posti, considerando anche quelli già occupati. Nonostante una diminuzione di circa cinquecento posti rispetto all’anno precedente, la domanda rimane elevata, con migliaia di famiglie ancora in attesa.
Asili nido, numeri
Le cifre parlano chiaro: nel 2022, 7.439 famiglie hanno richiesto un posto, salite a 7.844 nel 2023 e leggermente diminuite a 7.778 quest’anno. Con soli 4.580 posti disponibili per i nuovi iscritti, 3.293 famiglie rimangono in lista d’attesa. Questa situazione, purtroppo, non è nuova: due anni fa, erano 2.782 le famiglie in attesa, un numero comunque preoccupante.
Asili nido, le difficoltà
La crescente difficoltà nell’accesso agli asili nido comunali ha reso le sezioni primavera, destinate ai bambini dai 2 ai 3 anni, una valida alternativa. Tutte le 412 domande sono state accettate, offrendo un sollievo a chi non riesce ad accedere ai nidi comunali. Tuttavia, le famiglie escluse dalle graduatorie devono cercare alternative costose, come l’assunzione di babysitter o l’iscrizione a nidi privati, con rette mensili che oscillano tra i 650 e i 750 euro.
Asili nido, tariffe
Le tariffe per gli asili nido comunali variano in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), con un massimo di 502,2 euro per i residenti e 669,35 euro per i non residenti. Tuttavia, molte famiglie con redditi bassi o nulli non pagano nulla. Nonostante le famiglie facciano domanda ogni anno, molte rinunciano per timore che un cambio di ambiente possa essere difficile per i loro bambini, lasciando posti disponibili ma mai abbastanza per coprire la domanda.
Non solo asili nido
Mentre gli asili nido soffrono per la scarsità di posti, la situazione alle scuole dell’infanzia è opposta, principalmente a causa del calo delle nascite, che si riflette anche nelle scuole primarie. Nonostante 364 famiglie siano in lista d’attesa per le scuole dell’infanzia, è probabile che le loro richieste vengano soddisfatte, come avvenuto l’anno precedente.