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30. 04. 2024 05:51

L’arte in smoking di Jackson Carvalho: «Voglio essere alla moda per Milano»

Arrivato dieci anni fa dal Brasile, l'artista realizza quadri che mescolano tecniche differenti, ma i fumetti sono sempre protagonisti

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Jackson Carvalho in Italia con la sua pop art ha trovato l’America. Letteralmente. «Per me Milano è meglio di New York – racconta l’artista brasiliano -. Metaforicamente la paragono a Capitan America, che è un supereroe giusto, buono, che fa le cose per bene. Mi è piaciuto molto portare qui la pop art. E voglio ringraziare Milano per tutto quello che ha fatto per me»

Jackson Carvalho e la sua pop art: «Faccio dipingere tutti, se capita coinvolgo turisti, passanti e bambini, dando loro un pennello»

Quando nasce la sua passione per pittura e fumetti?
«Da bambino impazzivo per i supereroi. Mio zio disegnò Batman e mi colpì nel cuore. Quando poi mi sono trasferito in Italia, visto che voi apprezzate enormemente l’arte, capii definitivamente che quella poteva essere la mia strada».

Come esegue le sue opere?
«Compro la tela e i fumetti, poi strappo i fumetti. Incollo tutto sopra e aspetto che si asciughi. Poi col pennarello disegno sul soggetto e con l’acrilico inizio a fare le parti più grandi. Rifinisco con i pennarelli. Quando il soggetto è perfetto, prendo la bomboletta spray e faccio degli schizzi sopra, concludendo con una base acrilica opaca. I miei quadri partono da dimensioni di 50 X 70 e arrivano sino a 2-3 metri, visto che dipingo pure murales su commissione. Il costo? Si parte da 150 euro, ma dipende dal soggetto e in base al lavoro».

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Perché lei dipinge in smoking?
«Mi presento così perché siamo a Milano, la città della moda. Prima proponevo dei soggetti travestito da Spider Man o da un altro supereroe, ma ora non sono più quel ragazzo. Le persone poi non mi prendevano sul serio. Vendevo, ma molto meno di quanto faccia adesso in camicia, giacca e cravatta. Stavo sbagliando, dovevo modificare qualcosa. Ecco perché ora mi vesto come si deve: voglio essere alla moda per Milano».

La sua arte viene apprezzata.
«La risposta dei milanesi è molto positiva. Poi sa, io sono molto creativo, faccio dipingere tutti, se capita coinvolgo turisti, passanti e bambini, dando loro un pennello e dicendo: “Colora con me”. Mi sento proprio parte di Milano. Amo tanto questa città. Ha permesso che realizzassi il mio sogno e mi ha dato la possibilità di crescere come persona».

E viene ricambiato.
«Giorni fa il figlio di una mia cliente, Luca, mi ha fatto un ritratto, con tanto di certificato, come faccio io, perché vuole diventare un pittore come me. È un mio grande fan e io sono il suo supereroe preferito. È stato bellissimo».

La sua storia parte da lontano.
«A San Paolo avevo un negozio di skateboard che si chiamava Jackson’s skateboard. Oggi il logo è la mia firma, quella che uso nei quadri, il mio marchio. La verità è che in Brasile e in quel lavoro ho fallito, ma quel fallimento è la cosa più bella che mi sia mai capitata».

Ha cambiato la sua vita.
«Quando mi sono trasferito in Italia, nel 2014, avevo 28 anni. Non parlavo italiano, non avevo amici, c’era solo mia mamma. I primi due anni ho lavorato col mio patrigno, un muratore, poi il lavoro è diminuito e sono rimasto a casa. A Mortara guardavo la tv e vedevo quanto l’arte potesse essere importante. Così ho pensato: “Io so disegnare, posso creare un business facendolo diventare il mio lavoro”. Mentre guardavo documentari facevo le ricerche in italiano per imparare la lingua. Ho iniziato a dipingere su tela e dopo tre anni di esperimenti sono finalmente andato a Milano. La mia prima postazione è stata in via Dante, davanti al Piccolo Teatro, dove mi trovo anche adesso».

C’è un altro luogo di Milano che predilige?
«Ho sperimentato tutte le postazioni. San Fedele, Buenos Aires, anche quelle dove non c’era movimento e mi avevano consigliato di non andare. Basta essere costanti e si può fare bene ovunque».

 

Chi è

Jackson Carvalho è un pittore brasiliano di 38 anni. Nato a San Paolo, dipinge street art e pop art: i suoi lavori hanno avuto più evoluzioni nel tempo, tanto che adesso utilizza un mix di tutto quello che ha imparato durante gli anni. Jackson crea collage, usa lo spray, pennarelli, colori acrilici: il tutto dando vita a una tecnica mista. Le immagini dei suoi quadri risultano semplici, ma potenti. Il sudamericano proviene da una famiglia di artisti. Il primo contatto col disegno è avvenuto a circa 4 anni, con suo zio che raffigurò l’immagine di Batman, folgorando letteralmente Jackson, che da quel giorno non smise più di disegnare, almeno sino a 15 anni, quando iniziò a dedicarsi allo skateboard. Dalle competizioni, alle vendite, il passo fu breve ma infelice, con Carvalho che aprì proprio un negozio focalizzato su quella passione per la tavola su ruote, ma non ebbe successo. Da lì la decisione di chiudere e di trasferirsi in Italia, dove riprese in mano il pennello. Per dedicarsi anima e corpo alla sua arte.

Piattaforma

Jackson Carvalho, per avere il permesso di mostrare i propri quadri per le vie di Milano, si era iscritto a Stradarte, una piattaforma che permetteva agli artisti di strada di esibire i propri lavori – e di esibirsi – nel capoluogo lombardo. Oggi, però, è nata però Open Stage (theopenstage.it), un’altra piattaforma dove ogni artista deve necessariamente prenotare una postazione sul territorio della città per far vedere a tutti quello di cui può essere capace. Ogni slot ha una durata di un paio d’ore, con gli artisti già divisi in categorie differenti. La community, si legge sul sito, conta oggi un totale di oltre 7mila artisti, districati non solo a Milano, ma anche in altre realtà.

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