Il recente intervento chirurgico al cuore di Flavio Briatore ha riacceso i riflettori sulla cruciale importanza della prevenzione in ambito sanitario e, quindi, sul buon funzionamento del sistema sanitario. L’imprenditore, con la sua testimonianza, sottolinea una verità inconfutabile: prevenire è decisamente meglio che curare. Tuttavia, questa massima, universalmente riconosciuta e promossa, s’imbatte in una realtà del sistema sanitario italiano e milanese che mostra crepe preoccupanti, soprattutto quando si parla di accessibilità e tempestività delle cure.
Il fallimento del sistema sanitario, liste di attesa che superano l’anno
Il panorama attuale del sistema sanitario mette in luce una serie di criticità che meritano un’analisi approfondita. La mancanza di personale medico e infermieristico, unita a liste di attesa talmente lunghe da poter estendere l’attesa per un esame fino a un anno, dipinge un quadro di efficienza precaria, dove la prevenzione rischia di essere un lusso piuttosto che un diritto.
Il fallimento del sistema sanitario, l’accessibilità alle cure base
Un recente intoppo burocratico ha ulteriormente complicato lo scenario, posticipando l’attuazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Questo rinvio non è un mero dettaglio amministrativo, ma incide direttamente sull’accessibilità alle cure di base per i cittadini, un pilastro fondamentale di un sistema sanitario che si voglia definire equo e funzionale.
Un sistema sanitario a due velocità
La narrazione che emerge è quindi quella di una sanità a due velocità: da un lato chi può permettersi di bypassare le attese e accedere a strutture private, dall’altro chi è costretto a rimanere intrappolato in un limbo di attese e rinvii, con tutte le ansie e i rischi che questo comporta. In questo contesto, l’urgenza viene ridimensionata da procedure e tempi burocratici, lasciando i cittadini in una sorta di lotteria della salute dove non sempre è garantito il diritto alla cura.
Il fallimento del sistema sanitario, la crescente disuguaglianza nell’accesso alle cure
Questa dicotomia tra chi può permettersi cure immediate e chi deve attendere mette in luce una preoccupante tendenza verso la privatizzazione della salute, spingendo sempre più cittadini a rivolgersi al settore privato per ottenere servizi tempestivi. La conseguenza è una crescente disuguaglianza nell’accesso alle cure, che si allontana dall’ideale di un servizio sanitario universale e uguale per tutti.
La progressiva erosione dei finanziamenti destinati alla sanità pubblica
Il problema fondamentale resta la progressiva erosione dei finanziamenti destinati alla sanità pubblica, che indebolisce il sistema, allungando le liste d’attesa e riducendo il personale e le risorse a disposizione. In questo contesto, la prevenzione, pur essendo una strategia fondamentale per la salute pubblica, rischia di diventare un’opportunità non alla portata di tutti.
E’ necessaria una revisione
Di fronte a queste riflessioni, emerge la necessità impellente di un dibattito ampio e costruttivo che porti a una revisione del sistema sanitario, con l’obiettivo di ristabilire l’equità e l’efficienza che dovrebbero caratterizzarlo. Solo così la prevenzione potrà realmente diventare la linea guida di un sistema sanitario che tutela ogni cittadino, indipendentemente dalle sue condizioni economiche.