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30. 04. 2024 11:13

Lo smart working invecchia la pelle: come proteggersi dalle insidie del telelavoro?

L’utilizzo prolungato di pc, tablet e smartphone sono nemici della pelle: ecco come proteggersi

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Smart working e utilizzo prolungato del computer sono nemici della pelle. Passare troppe ore davanti allo schermo luminoso di pc, tablet e smartphone invecchia il viso, un rischio sempre più concreto quando si lavora da casa.

Spesso si saltano infatti la pausa pranzo o la pausa caffè e si finisce per passarla incollati al dispositivo, accumulando diverse ore al giorno tutti i giorni. La conseguenza per donne e uomini è pelle opaca e disidratata, sguardo spento, rughe più evidenti intorno agli occhi.

Rughe hi-tech. «Il computer causa danni all’organismo e nel tempo anche la pelle ne risente, con un ricambio cellulare rallentato e un aspetto più consumato – spiega Daniele Spirito, chirurgo plastico e docente dell’università di Milano -. La luce blu costringe a sforzare gli occhi provocando pieghe e solchi nella pelle. Inoltre ci sono i muscoli del viso che contribuiscono alla mimica facciale: meno si utilizzano più andranno incontro a ipoplasia, cioè a poca tonicità e scesa del tessuto, e quando si passano molte ore davanti al pc questi muscoli non vengono allenati per periodi eccessivamente lunghi. Il problema riguarda tanto le persone di 30 anni, quanto quelle di 50».

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Come intervenire? «Il primo consiglio, se si è costretti a passare molte ore davanti a schermi elettronici, è quello di eseguire smorfie per stimolare i muscoli del viso – dice Spirito – sono sufficienti pochi minuti al mattino. Poi è necessario rigenerare e stimolare le cellule epiteliali per ottenere maggiore levigatezza e luminosità».

Piccoli ritocchi. Prosegue l’esperto: «Di fronte a un aspetto stanco e invecchiato, soprattutto intorno ai 50 anni, nasce spesso il desiderio di un ritocco per vedersi più giovani e belle – aggiunge Spirito -. In questo caso l’intervento più richiesto è il mini-lifting composito, un’innovativa tecnica di lifting facciale mininvasiva e più duratura, che garantisce un ringiovanimento del viso di dieci anni, con rischi di complicanze ridotti e un recupero velocissimo».

Le zone interessate sono collo, guancia e zigomo. «Si effettua una sola piccola incisione davanti al padiglione auricolare e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute – conclude -. Da qui si fa ingresso nei piani profondi, e si riposizionano i tessuti verso l’alto. La cicatrice è piccola, quasi invisibile, l’esposizione dei tessuti è minore, quindi meno punti, meno coagulazione, meno rischi di complicanze».

 

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